Le unità di sanguinamento rettale

1)Il sanguinamento rettale minore cronico

Il sanguinamento rettale è un sintomo molto importante che non va sottovalutato dalla gente comune.
Con le unità di sanguinamento rettale gli ospedali dovrebbero avvicinarsi maggiormente ai medici generici e alla popolazione per rendere più agevole e rapida la diagnosi e il trattamento di tali sintomi.
Cosa si intende per sanguinamento rettale? Il sanguinamento rettale consiste nella perdita di sangue dall’ano.
Questo può essere cronico e minore(come quantità) oppure acuto e maggiore(sempre come quantità).
Il sangue può essere rosso vivo come se provenisse da una ferita da taglio oppure può essere rosso scuro come si presenta il sangue “vecchio ” o coagulato, che ha perso l’ossigeno e quindi si è arricchito di anidride carbonica.
Il sangue rosso vivo può provenire dall’ano-retto e da tutto il colon sinistro.
Il sangue “vecchio o digerito” proviene generalmente dall’alto,stomaco e duodeno.
Dal colon destro raramente proviene sangue macroscopico, ma solo microscopico (sangue occulto positivo nelle feci).
La presenza di coaguli,muco,catarro,sono altri elementi importanti da osservare. Per questo nella prevenzione del cancro colorettale uno degli obiettivi principali è spiegare alla gente quanto sia importante controllare quotidianamente la presenza di sangue macroscopico nelle feci all’atto della defecazione, spiegare inoltre che possono coesistere due patologie come emorroidi e tumori contemporaneamente.
L’Unità di sanguinamento rettale quindi deve essere il riferimento per questi pazienti.
In questa sede grazie all’anamnesi accurata fatta da medici specialisti si procederà agli esami strumentali idonei a secondo dell’età, dei sintomi e dell’anamnesi familiare.
Per questo motivo si arriverà ad eseguire esami più mirati, i tempi di attesa si ridurranno e il trattamento sarà rapidamente mirato all’origine del sintomo.
Questa quindi è la prevenzione del carcinoma colorettale più importante in quanto contrariamente a quanto fa lo screening dei ca colorettali su pazienti asintomatici qui si interviene sui pazienti sintomatici per ca colorettale e quindi a rischio molto più elevato.
Si interviene soprattutto nell’eseguire seduta stante una colonscopia parziale sin (utilizzata nello screening su gli asintomatici) in tutti i pazienti a rischio(vedi fasce di età, familiarità, e malattie predisponenti), sintomatici per sanguinamento.
Questa iniziativa ovviamente si scontra con il sistema attuale presente in Italia e molti altri paesi dove la colonscopia è priorità dei gastroenterologi.
Per questo per la realizzazione di questa unità è indispensabile un accordo con i gastroenterologi e e e anche un percorso terapeutico va discusso in un percorso multidisciplinare tra proctologi, chirurghi, gastroenterologi, radioterapisti, e oncologi.

2) Il sanguinamento rettale maggiore acuto

L’unità di sanguinamento rettale deve anche considerare il sanguinamento rettale maggiore, cioè la perdita di massive quantità di sangue dall’ano dovuta ad angiodisplasia, tumori intestinali, diverticolite ecc. dove si rende indispensabile il ricovero in urgenza con un percorso diagnostico e assistenziale differente trattandosi spesso di pazienti critici. Infatti oltre alla presenza dgli anestesisti indispensabile per stabilizzare il paziente, sono necessari una serie di indagini diagnostiche specialistiche coordinate dal chirurgo colorettale.
Tra le metodiche diagnostiche da eseguire in urgenza, in successione abbiamo la colonscopia totale e l’anoscopia effettuate da un endoscopista esperto, a seguire se diagnosi non è ancora stata fatta, una MD TAC che sta assumendo un ruolo sempre più determinante raggiungendo una specificità e sensibilità intorno al 95%, arteriografia e scintigrafia con RBC.
Nei casi di sanguinamento acuto maggiore infatti queste tecniche alla luce di nuove evoluzioni tecnologiche consentono anche di svolgere un atto terapeutico evitando in tal modo un intervento chirurgico che potrà essere eseguito più tardi in condizioni di elezione con minor rischio per il paziente. La Tac spirale multifasica, l’arteriografia, la scintigrafia nel contesto di un consulto multidisciplinare, gastroenterologico, chirurgico, oncologico immediato consentono una diagnosi precoce della causa e del sito di sanguinamento e dunque una terapia adeguata. In particolare la MDCT rappresenta attualmente la metodica di elezione in grado attraverso i tempi di imaging di visualizzare la sede di un sanguinamento intestinale massivo li dove la colonscopia o l’arteriografia hanno fallito. L’unità così organizzata consente una disponibilità completa nelle 24 ore basandosi su turni di reperibilità dei vari specialisti del team.
Questo modello organizzativo in fase di realizzazione presso l’Ospedale Molinette Azienda Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino sarà la prima istituzione in Italia ed in Europa sulla scorta di Unità di Sanguinamento già attive con successo negli USA dove grazie alla tempestività dell’approccio diagnostico e terapeutico, all’integrazione multidisciplinare, alla disponibilità del Team, vengono ridotti i rischi di mortalità alquanto alti per i pazienti con sanguinamento massivo e vengono ottimizzate al meglio le risorse disponibili.

Dott.Edoardo Formento
Dott.ssa Elisabetta Radice

Unità di sanguinamento rettale
Ospedale Molinette
Dipartimento di Fisiopatologia Chirurgica
Università di Torino
Via Genova 2
Torino.

edfor@libero.it
Elisabetta.radice@unito.it

27/05/2007
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