Edita dalla Piccin, vede la luce l’ultima opera di Mario Pescatori, una sorta di summa di una lunga vita professionale spesa ad indagare, praticare e divulgare la colonproctologia.
Rx-cisto-colpo-defecografia
Studio radiografico anatomo-funzionale della defecazione.
A cura della Dr.ssa Raffaella Ferrando (raffaella.ferrando@gmail.com)
COS’E’
E’ un esame radiologico, che consente la valutazione anatomo-funzionale degli organi pelvici (retto-sigma, vescica, vagina, cieco ed anse del piccolo intestino) durante l’atto evacuativo e minzionale.
A CHI SERVE
L’esame viene effettuato a pazienti affetti da turbe dell’alvo e della minzione, più frequentemente di sesso femminile, preferibilmente in menopausa. Per le giovani donne in età fertile si preferisce utilizzare la defeco Risonaza Magnetica (DefecoRM), nonostante tale metodica obbligatoriamente in clinostatismo sottostimi le patologie effettuando pertanto uno studio più anatomo-morfologico e meno funzionale di quanto non consenta l’esame tradizionale.
COME SI FA
L’esame si esegue mediante introduzione nel retto di un mezzo di contrasto baritato (bario liquido con addensante e pan grattato), prevede l’acquisizione di radiogrammi a paziente seduto su un supporto che simula la tazza del gabinetto, chiamato sedia defeco-grafica (una tazza da w.c. radiotrasparente oppure una comoda di legno). L’esame non necessita di particolari preparazioni, solo di un clistere di pulizia da eseguire almeno tre ore prima dell’esame. E’ necessaria la somministrazione di mezzo di contrasto baritato per bocca nella misura di 200 ml. per opacizzare anche le pareti del tenue ed evidenziare, in tal modo, l’eventuale presenza di un enterocele (definito come l’impegno nel cavo del Douglas di anse intestinali, al di sotto della linea pubo-coccigea, durante la fase di svuotamento). Trascorsi 90 minuti dalla somministrazione del bario per os (tempo necessario per opacizzare il tenue) si procede al riempimento della vescica con mdc iodato mediante cateterismo, al posizionamento in vagina di tre fili delle garze baritate annodate tra loro oppure di gel ecografico mescolato con mdc iodato ed al successivo riempimento dell’ampolla rettale, posizionando il paziente in decubito laterale sinistro, con le ginocchia leggermente flesse, utilizzando una siringa a cono; e iniettando circa 180 ml di pasta baritata (semisolida allo scopo di simulare il più possibile la consistenza normale delle feci). Dopo, il tavolo radiologico viene ruotato in verticale e si fa sedere il paziente sulla sedia defecografica, a questo punto si esegue con la ripresa videofluoroscopica un filmato in proiezione latero-laterale (L-L) in diversi momenti che definiscono differenti fasi funzionali: a riposo, in trattenimento, in ponzamento e durante l’atto evacuativo e minzionale.
COSA VEDE
Le informazioni ottenibili mediante la colpocistodefecografia sono dunque anatomiche e funzionali, statiche e dinamiche, e comprendono le fasi: riposo, tosse, sforzo, contrazione volontaria, evacuazione, e sono tutte fondamentali per la diagnosi del prolasso rettale, del rettocele, degli enteroceli o sigmoidoceli, della sindrome da defecazione ostruita, nella definizione di sindrome del perineo discendente-disceso e delle diverse alterazioni funzionali per tutti e tre i comparti esaminati. Si può pertanto diagnosticare il cistocele, il prolasso genitale, nei differenti gradi ed a quale livello muscolo-legamentoso della classificazione POP si trova la lesione.
Ultimo aggiornamento:
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Dott.ssa Paola De Nardi
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