Esame obiettivo coloproctologico

La visita proctologica deve iniziare sempre, come in qualsiasi altro ambito clinico, con un esame obiettivo generale (cuore, tiroide, etc.). L’_ _ coloproctologico inizia con l’ispezione del perineo (orifizi fistolosi, tumefazioni neoplastiche od ascessuali, ano beante, prolasso e perineo discendente, come molte altre patologie anocutanee -dermatiti, etc…) e fornisce spesso impressioni cliniche che vengono precisate con le fasi esplorative dell’esame obiettivo locale. A completamento dell’ispezione, si invita il paziente al ponzamento (manovra di Valsalva) per valutare – palpando con i pollici le due tuberosità ischiatiche in prossimità dei margini del grande gluteo – l’eventuale slittamento del pavimento pelvico rispetto al piano bisischiatico, e il grado clinico dello stesso (che può corrispondere o meno al grado di descensus valutato radiologicamente alla Perineografia o Defecografia). L’esplorazione digitale del canale consente la valutazione del tono basale, ossia la forza a riposo dello sfintere anale interno e quella, evocabile durante l’esplorazione richiedendo uno sforzo massimale della contrattilità muscolare propria dello sfintere
esterno. La contrattilità della muscolatura del pavimento pelvico, incluso il muscolo puborettale (PCTest), può essere valutata sia a livello anale che vaginale, dove è stata prima descritta. Dello sfintere esterno si valuta l’attività riflessa con il colpo di tosse (0..1) e l’eventuale disfunzione (1 insufficienza, 2 distonia), nonchè la capacità a rilassarsi al ponzamento. Nell’esplorazione anale viene indicato se ci sia stato un dolore (VAS 0..9), se sia risultato evidente un rettocele ed il suo grado, o alterazioni dell’utero (collo ed eventualmente corpo) o della prostata. Possono altresì essere individuate o sospettate altre lesioni come neoformazioni, enteroceli, prolassi, alterazioni del coccige, etc.