Edita dalla Piccin, vede la luce l’ultima opera di Mario Pescatori, una sorta di summa di una lunga vita professionale spesa ad indagare, praticare e divulgare la colonproctologia.
Differenza tra la pressione nel lume endorettale e quella nel lume del canale anale. Questa differenza non spiega, da sola, i meccanismi biofisici implicati nei fenomeni di continenza ed incontinenza anali (vedi anche continenza, incontinenza anale e Manometria Ano-Rettale). Il gradiente pressorio da solo non spiega il moto dei fluidi in fisica. Secondo la legge di Hagen-Pouiseuille, in un tubo rigido in cui scorra un fluido viscoso in moto laminare, a parità di altre condizioni, la portata aumenta proporzionalmente alla quarta potenza del raggio e risulta direttamente proporzionale al gradiente pressorio. Sec. la legge di Bernoulli, il movimento di un fluido in un tubo è sostenuto da una differenza di energia a monte e a valle e non necessariamente da un gradiente pressorio: E = PV + mgh + ½ mv², dove P è la pressione a monte di un bolo fecale di volume V, mgh l’energia di posizione e 1/2mv2 l’energia cinetica della massa fecale stessa. L’Energia, per una massa di volume dato, può scriversi: E/V = P + ρgh + ½ ρv² , ovvero come energia E per unità di volume fecale V, dove ρ è la densità del fluido, v la velocità, g la gravità. Entrambe le leggi regolano i fenomeni fisiologici e patolgogici, e sono di riferimento. Anche se ‘in vivo’ l’anoretto non è un tubo rigido, e il bolo fecale è un fluido eterogeo, misurare le condizioni (biofisiche) di funzionamento dell’anoretto, essenziale a comprendere sempre meglio la fisiologia e la fisiopatologia della defecazione e della continenza, coinvolge anche leggi che regolano la pressione transmurale rettoanale e la stechiometria dell’apparato di continenza, e continua ad essere oggetto di studi.
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Dott.ssa Paola De Nardi
Rubrica diretta a quanti volessero porre dei quesiti al Presidente SICCR, Dott.ssa Paola De Nardi.