Edita dalla Piccin, vede la luce l’ultima opera di Mario Pescatori, una sorta di summa di una lunga vita professionale spesa ad indagare, praticare e divulgare la colonproctologia.
Tratto terminale del grosso intestino, esteso dal giunto retto-sigmoideo alla giunzione anorettale. Quest’ultima viene anatomicamente ascritta all’ano. La duplice funzione del retto, partecipe sia della fisiologia della continenza che della defecazione, non è ancora completamente compresa. Dal punto di vista anatomico, sia il limite craniale che quello caudale del retto sono stati spesso materia di controversia. La giunzione retto-sigmoidea per i chirurghi si trova a livello del promontorio sacrale, mentre per gli anatomo-patologi è a livello di S3. Allo stesso modo, il limite distale per i chirurghi è rappresentato dall’anello muscolare anorettale, mentre per gli anatomo-patologi dalla linea pettinea. Il retto presenta tre curvature laterali, la superiore e l’inferiore destro-convesse, la media sinistro-convessa; internamente queste curvature corrispondono alle valvole di Houston (due sul lato sinistro a 7-8 cm e a 12-13 cm, una a destra a 9-10 cm che corrisponde al livello della riflessione peritoneale anteriore) e non possiedono una funzione ben definita. Il terzo superiore del retto è rivestito dal peritoneo sia sul versante anteriore che su quello laterale, mentre il terzo medio è rivestito solo sul suo versante anteriore poiché la riflessione peritoneale posteriore si trova usualmente a 12–15 cm dall’apertura esterna del canale anale. Il terzo distale del retto è completamente extraperitoneale poiché la riflessione peritoneale anteriormente è
situata per i maschi a 7-9 cm da dall’orifizio esterno del canale anale mentre nella femmina a 5-7 cm.
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Dott.ssa Paola De Nardi
Rubrica diretta a quanti volessero porre dei quesiti al Presidente SICCR, Dott.ssa Paola De Nardi.